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Martedì 14 Giugno 2016
Misure UE più incisive per contrastare meglio la radicalizzazione violenta

In attuazione dell'Agenda europea sulla sicurezza la Commissione presenta oggi ulteriori misure destinate ad assistere gli Stati membri nella prevenzione e nel contrasto della radicalizzazione che porta al terrorismo. Il contrasto della radicalizzazione violenta che porta al terrorismo è in primo luogo responsabilità degli Stati membri e dei soggetti competenti a livello locale, regionale e nazionale, ma la radicalizzazione, come il terrorismo, non conosce confini, come si è potuto constatare con gli eventi che hanno portato agli attacchi di Parigi e Bruxelles. Per questo la Commissione europea sta definendo una serie di iniziative per sostenere gli sforzi compiuti dagli Stati membri in diversi settori di intervento; tali iniziative spaziano dalla promozione dell'istruzione inclusiva e dei valori comuni al contrasto della propaganda estremista su internet e alla radicalizzazione nelle carceri. Con la proposta di oggi la Commissione definisce sette aree specifiche in cui le azioni mirate a livello dell'UE possono apportare un valore aggiunto: - Contrastare la propaganda terroristica e gli incitamenti all'odio illegali online: lavorare con il settore delle tecnologie dell'informazione per fermare la diffusione dei contenuti illegali che incitano alla violenza, sostenere lo sviluppo di argomentazioni alternative positive da parte della società civile e sviluppare l'alfabetizzazione mediatica per far sì che i giovani valutino le informazioni in modo critico; - Afffrontare il problema della radicalizzazione nelle carceri: scambiare esperienze tra Stati membri al fine di elaborare orientamenti su meccanismi e programmi per prevenire e contrastare la radicalizzazione nelle carceri e promuovere la riabilitazione e la reintegrazione; - Promuovere un'istruzione inclusiva e i valori comuni dell'UE: utilizzare finanziamenti dal programma Erasmus+ per sostenere progetti volti a promuovere l'inclusione sociale, i nostri valori comuni e la comprensione interculturale; - Promuovere una società inclusiva, aperta e resiliente e interagire con i giovani: per esempio, la Commissione svilupperà uno strumentario destinato a chi opera a più stretto contatto con i giovani e che servirà a individuare e affrontare la radicalizzazione violenta; - Rafforzare la collaborazione internazionale: l'UE aiuterà i paesi terzi che si confrontano con sfide analoghe nella lotta alla radicalizzazione attraverso strategie di enforcement e approcci rispettosi dei diritti umani; - Sostenere la ricerca, la raccolta di informazioni, il monitoraggio e le reti: produrre strumenti concreti e analisi strategiche per una migliore comprensione del processo di radicalizzazione, utilizzabili direttamente dalle forze di sicurezza e dai decisori degli Stati membri ed elaborate anche nel quadro del centro di eccellenza della rete per la sensibilizzazione alla radicalizzazione; - Prestare attenzione alla dimensione securitaria: per prevenire la radicalizzazione serve anche un approccio securitario di base con misure di contrasto delle sfide immediate e a lungo termine, come i divieti di viaggiare e la criminalizzazione dei viaggi verso paesi terzi a fini terroristici, già proposti dalla Commissione. Gli Stati membri devono aumentare la condivisione delle informazioni, sfruttare appieno i quadri di cooperazione e gli strumenti di informazione in materia di sicurezza e rafforzare l'interconnessione dei sistemi di informazione. Ad oggi si stima che circa 4 000 cittadini dell'UE si siano uniti a organizzazioni terroristiche in teatri di guerra come la Siria e l'Iraq. La maggioranza dei sospetti terroristi implicati nelle recenti atrocità terroristiche nell'UE era costituita di cittadini europei, nati e cresciuti nelle nostre società. L'UE sta rafforzando l'approccio securitario a tale problema, con un migliore scambio di informazioni in materia di sicurezza, frontiere e banche dati sulle migrazioni e un rafforzamento di Europol e del suo centro europeo antiterrorismo. L'UE sostiene le iniziative degli Stati membri di lotta alla radicalizzazione da più di un decennio. L'Unione europea è impegnata ad aiutare gli Stati membri a fornire una risposta energica all'estremismo violento mediante una maggiore cooperazione in ambiti quali l'istruzione e un rafforzamento della resilienza delle nostre società.Dal 2005 le iniziative contro la radicalizzazione sono state guidate dalla strategia dell'UE volta a combattere la radicalizzazione e il reclutamento nelle fila del terrorismo. L'Agenda europea sulla sicurezza, adottata dalla Commissione il 28 aprile 2015, ha definito le azioni principali che permettono all'UE di rispondere in modo efficace al terrorismo e alle minacce per la sicurezza dell'UE nel periodo 2015-2020. La Commissione ha anche consolidato la rete dell'UE per la sensibilizzazione alla radicalizzazione (RAN) con l'apertura, il 1º ottobre 2015, del centro di eccellenza della rete per la sensibilizzazione alla radicalizzazione. Nell'ottobre 2015 la Commissione ha organizzato una riunione di alto livello alla presenza dei ministri della Giustizia per discutere la risposta di giustizia penale alla radicalizzazione, cui sono seguite le conclusioni del Consiglio che invitano allo scambio delle migliori pratiche in materia di deradicalizzazione nelle carceri e programmi di riabilitazione, formazione e finanziamento. A seguito degli attentati di Parigi e di Copenaghen, il 17 maggio 2015 la Commissione e i ministri dell'Istruzione hanno firmato la dichiarazione di Parigi sulla promozione della cittadinanza e dei valori comuni.

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